Tappeti erbosi resistenti al calpestio: consigli di un agronomo per un prato sempre in ordine

Vorresti un prato sano e vigoroso? Vorresti conciliare l’entusiasmo dei tuoi bimbi durante i giochi all’aperto o le corse esterne dei tuoi animali con un tappeto erboso sempre verde e resistente? Allora questo articolo può fare al caso tuo. Scopri subito le specie più adatte per prati resistenti al calpestio, proseguendo con la lettura.

I prati resistenti al calpestio: caratteristiche

Ci sono prati e prati. Le differenze principali che distinguono un prato resistente al calpestio da un prato che è suscettibile alla pressione operata dal peso di persone, animali, attrezzi eccetera riguardano la densità della distesa erbosa, la capacità di ricrescita rapida, la resistenza intrinseca e l’adattabilità alle varie condizioni climatiche.

In genere, le specie vegetali che risultano più resistenti alla pressione hanno la capacità di creare delle distese compatte e fitte, in maniera tale da sostenersi a vicenda ed evitare che si crei aree più spoglie e, di conseguenza, più esili e delicate. Inoltre, la possibilità di crescere rapidamente permette di avere una rigenerazione veloce delle caratteristiche iniziali.

I prati resistenti al calpestio, quindi, non sono immuni da danneggiamenti dovuti alle pressioni meccaniche ma, rispetto ad altre tipologie di specie, presentano una migliore capacità di autorigenerazione, fondamentale nel caso in cui siano presenti aree gioco, movimentazioni meccaniche di vario tipo o afflusso elevato di persone e animali da compagnia.

Le tipologie di prato resistenti al calpestio

Una delle tipologie di prato resistenti al calpestio per eccellenza è il prato dedicato alle attività sportive come il calcio, il calcetto, il golf e il rugby, giusto per fare qualche esempio semplice e classico. In genere prati di questo tipo sono studiati per creare dei mix di piante erbacee estremamente resistenti.

Maggiormente scelti per giardini e aree verdi private, sono le specie vegetali rustiche che sono caratterizzate, in genere, da un alto grado di resistenza e una buona estetica. Anche in questo caso, l’unione fa la forza! E’ la sinergia tra piante che crea le condizioni ideali per avere ottima resistenza.

Infine, una terza tipologia di prato resistente è rappresentato da quei tappeti erbosi che richiedono bassa manutenzione che, in maniera occasionale, possono resistere al calpestio e possono essere lasciati più frequentemente senza tagli o irrigazioni di sorta. E’ giunto il momento di conoscere più nel dettaglio le specie erbacee resistenti al calpestio.

Quali specie vegetali sono resistenti?

La prima pianta erbacea in grado di resistere al calpestio è rappresentata dalla Poa pratensis, chiamata anche “poa dei prati”. Questa tipologia vegetale presenta una lenta germinazione ma una ottima capacità di recupero a seguito di pressione meccanica operata su di essa. Proprio per questi motivi è scelta frequentemente per aree pubbliche o prati sportivi.

Un’altra specie che potrebbe essere adatta è la Festuca arundinacea, dalle foglie larghe e rustiche. Questa pianta può crescere in maniera adeguata anche in terreni poveri o impoveriti e può resistere alla siccità a lungo, rendendosi adatta per zone ad elevata frequenza di calpestio, come aree gioco o giardini familiari, anche in zone a clima caldo.

Eccoci giunti alla famosa gramigna, o Cynodon dactylon. Questa pianta erbacea perenne viene spesso impiegata nei mix pratensi più resistenti per la caratteristica di vigorosità che dimostra di avere, a prescindere dall’entità del calpestio che può subire. Tendendo ad ingiallire con le basse temperature, risulta più adatta ad aree a clima mite.

Alcuni utili consigli per un prato sempre in ordine

Abbiamo già accennato nei paragrafi precedenti come il mix tra più semenze sia importante per ottenere tappeti erbosi particolarmente resistenti al calpestio. In commercio ne esistono diversi che vedono protagoniste differenti tipologie di erbe. Per avere consigli personalizzati, è sempre consigliabile rivolgersi a professionisti del settore, anche prevedendo un sopralluogo per valutare le condizioni in cui le piante dovrebbero crescere in futuro.

Dopo aver scelto il mix più azzeccato, è importante operare una semina accurata e nel periodo dell’anno migliore, per garantire una buona germinazione e un corretto sviluppo delle specie seminate. Inoltre, una volta giunte a maturità, le piante erbacee in questione dovrebbero essere mantenute al massimo di 6 cm di altezza.

Il motivo di ciò? Evitare uno stress eccessivo e un dispendio energetico troppo elevato. A seconda dei casi, potrebbe essere necessaria un’irrigazione regolare, soprattutto durante i mesi caldi. Infine, anche la concimazione potrebbe essere consigliata nei casi in cui il terreno risulti impoverito o la crescita dell’erba sia stentata.

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