
La presenza di orti urbani in sempre più diffuse condizioni identifica la volontà ma anche in alcuni casi la necessità di disporre di un angolo anche non così vasto di terreno coltivato, così da avere a disposizione prodotti ovviamente a km 0 prodotti alimentari.
Il contesto urbano però necessita alcune condizioni specifiche per proteggere le piante ma anche i nostri utensili.
Cos’è l’orto urbano?
L’orto urbano è per definizione uno spazio più o meno vasto presente in una condizione di ambiente cittadino, che viene ricavato ed anche ottenuto attraverso la riqualificazione di aree da parte del contesto comunale, per sviluppare un’area coltivata, condizione che trova varie condizioni di utilità per la comunità locale.

Generalmente si tratta quindi di spazi da coltivare o già adattati alla coltivazione che non sono di proprietà di un singolo, privato cittadino, ma che sono sottoposti alla cura ed all’utilizzo di condomini o interi isolati collegati.
Negli ultimi anni, specialmente nelle grandi città si tratta di una tendenza che è in crescita.
L’orto urbano ha sia la funzione di aumentare la produttività locale di tipo agricolo, ma anche per riqualificare e migliorare l’aspetto di un contesto cittadino. Molto spesso questi spazi sono ricavati da aree brulle e degradate, e la cura viene calcolata attraverso sforzi condivisi, per ripopolare e ridurre anche lo squallore.
Come gestire un orto urbano
Naturalmente se disponiamo anche noi di una singola area nel nostro abitato, possiamo riadattarla parzialmente alla presenza di un orto cone svariate piante, naturalmente condite da attrezzi e strumenti di sorta utili per la loro permanenza.
E’ importante scegliere l’area giusta, le migliori sono quelle parzialmente protette dal forte vento ma che deve trovarsi comunque in un ambiente perlopiù soleggiato.

Gli orti urbani solitamente sono, se di gestione o affidamento comunale, aree abbastanza vaste, quindi possiamo scegliere se coltivare direttamente in un’area riqualificata e quindi ripulita da ostacoli, oppure disporre delle cassette o altri contenitori abbastanza vasti, in modo separato.
La separazione è sempre consigliata anche per “ruotare” le colture.
Come vedremo più avanti infatti è molto utile sfruttare varie specie, tra ortaggi, passando per le piante da fiore, fino a quelle aromatiche. Specie come i pomodori solitamente vanno tenuti separati dalle altre piante e necessitano di uno spazio che non va “ruotato”, in quanto alcune specie, come questa, necessitano di terreni molto ricchi di nutrienti.
Consigli per l’orto
E’ importante fare prima di tutto una serie di test legati alla qualità del terreno, che in condizioni urbane, soprattutto se precedentemente l’area ha avuto altri utilizzi. Possono infatti essere presenti metalli pesanti. Allo stesso modo è bene ricordarsi di rinnovare con regolarità il terreno disposto nelle varie aree dell’orto urbano.

Il concetto di rotazione delle culture è fondamentale, specialmente per contesti come quello di un orto presente in un ambiente cittadino: diverse specie come le patate, la rucola, così come quasi tutte le tipologie di insalate fino ai legumi possono essere piantate in modo regolare, spostandoli da un’area all’altra, dopo ogni raccolto.
E’ bene delimitare come detto le specie molto diverse, altrimenti si può creare una sorta di competizione tra le varie specie, fattore che pregiudica una crescita regolare, a favore di specie più forti.
Così come è importante impostare un sistema per il raccoglimento dell’acqua piovana, utilizzando contenitori con un’imboccatura ampia.
Consigli per gli attrezzi
La cura degli attrezzi che sono naturalmente indispensabili per la cura dell’orto, è molto importante. Gli orti urbani regolarizzati e gestiti dal comune di turno spesso dispone di aree apposite protette dalle intemperie dove riporre gli strumenti. Se questa non è presente possiamo utilizzare un vecchio mobile, riciclandolo ad area dove riporre i vari rastrelli, zappe, vanghe e pale.

La pulizia degli scoli e delle tubazioni, spesso già presenti negli orti urbani, è importante per il corretto smaltimento delle acque residue. La maggior parte dei rifiuti vegetali, ad esempio causati dal taglio di erbe, potature ma anche provienti dalle varie case (scarti alimentari esclusivamente vegetali, evitando carne e prodotti raffinati) può essere impiegato per creare un compost.
E’ sufficiente disporre di un singolo bidone o contenitore dalla buona capacità di areazione, dove inserire tutti gli scarti della coltivazione (evitando di farlo direttamente dopo la raccolta, ma lasciandoli essiccare almeno un po’), oltre ad elementi come segatura, terreno secco o altri elementi inerti, come varie rocce e pietre.